Diario di un genitore imperfetto
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GENITORE  IMPERFETTO

Tempus fugit

14/11/2018

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Vi siete mai chiesti che cosa fate per riempire il vostro tempo ?
Ovviamente molti di voi in questo momento stanno pensando al lavoro, allo studio (o tutti e due insieme) ed agli amici e divertimenti vari.
Io spesso, da quando sono diventato genitore, mi sono chiesto: "ma prima cosa facevo per avere sempre la sensazione di non avere abbastanza tempo ?"
Non sono sicuro di riuscire ad esprimere correttamente il mio pensiero, ma in effetti mi chiedo spesso come riempivo le mie giornate prima.
Voglio dire, prima cosa facevo al posto di giocare con i miei figli, verificare e correggere i loro compiti (il che ogni tanto significa fare un po' il sergente cattivo) ?
Ho sempre avuto una vita piena, prima da fanciullo e poi da "adulto", quindi la domanda rimane, cosa facevo prima ???
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Vento di cambiamento

27/2/2018

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E' innegabile che ci stiamo avvicinando ad un profondo cambiamento, la situazione mondiale (ma anche quella italiana) ci impone delle scelte.
Certe scelte sono dolorose ma necessarie, non è comprensibile esprimere il proprio dissenso solamente nascondendosi dietro un monitor.
Paolo Borsellino ha detto: "La rivoluzione si fa nelle piazze con il popolo, ma il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano. Quella matita, più forte di qualsiasi arma, è più pericolosa di una lupara e più affilata di un coltello".
Non è mia intenzione aprire una discussione su quale partito o schieramento politico indirizzare il voto, non voglio farlo perché ritengo che ognuno sia in grado di scegliere perfettamente da solo quale sia la strada migliore da percorrere.
Forse sono troppo ottimista, ma ritengo che in questo momento preciso della nostra storia ci siano tutti gli strumenti adatti ad essere informati per poter fare le scelte.
Insomma, i nostri genitori non avevano di sicuro la possibilità di accedere ai vari siti internet dei partiti per leggere (ma leggere davvero) i programmi elettorali, non avevano a disposizione l'enorme mole di informazioni che ci sono ora.
Io però devo essere sincero, nonostante tutta l'informazione, nonostante tutte le possibilità che abbiamo di capire, rimango confuso...
O forse sono solamente disilluso, la tentazione di compilare la scheda elettorale con un bel VAFFANCULO è mooolto forte; ma ora ho dei figli, ho delle responsabilità e devo pensare a cosa sia meglio per me ma soprattutto per loro.
E quindi che cambiamento sia, ma il mio cambiamento comincerà con la matita in mano, dove io e solo io sono in grado di decidere.

A voi i commenti...
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Fare o non fare. Non c’è provare.

15/12/2017

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Devo essere sincero, di fare questo corso proprio non avevo voglia.
Da una parte c'era la mia proverbiale indolenza e la conca del divano che (ogni sera dopo cena) mi chiamava a gran voce: "ma dove vuoi andare, vieni qua…", dall'altro lato ritenevo di non aver bisogno di qualcuno che mi spiegasse come fare il genitore.
Diciamocelo chiaro e tondo, tutto quello che ho letto e sentito riflette una visione personale dell'autore (o dell'oratore del momento) di come superare i problemi che ogni genitore deve affrontare, la maggior parte delle volte fornendo una specie di "formula magica" che funzionerà sempre e comunque.
Da qui il mio scetticismo, i tempi sono molto cambiati da quando ero piccolo e l'approccio che poteva andare bene anni fa oggi non attecchisce più.
Quindi, un po' per intrinseca curiosità ed un po' perché trascinato dalla mia dolce consorte, mi sono unito al gruppo.
Il risultato è stato semplicemente stupefacente, per la prima volta avevo davanti una persona che non mi diceva direttamente che cosa dovevo fare, ma semplicemente mi indicava la strada, curandosi di precisare che non era il docente del caso a dover indicare la soluzione, ma dovevo essere io a trovare il canale giusto, prima di tutto "centrandomi".
Gli incontri si sono oramai (purtroppo) conclusi e quello che mi è rimasto è una grande sensazione di gratitudine, voglio dire…chi di noi non ha mai avuto problemi nel comunicare con i suoi figli ?
Tutti problemi diversi eppure riconducibili tutti alla stessa ragione, raramente siamo in grado di ascoltare.
La nostra attenzione è sempre focalizzata su troppe cose e difficilmente siamo in grado di concederne in maniera privilegiata ai nostri figli.
L'unica pecca di questi incontri è constatare che (a parte me) il gruppo era composto solo da mamme, probabilmente più sensibili di noi maschietti ai problemi di "essere un genitore liberamente felice", non governato dalla paura di sbagliare.
Come disse un grande saggio "La paura porta alla rabbia, la rabbia porta all'odio, l'odio porta alla sofferenza. La paura è la via per il Lato Oscuro" (Yoda), citazione per i patiti come me di Star Wars.

Un grande ringraziamento ad Alessandro per tutto quello che ha condiviso con noi e grazie ha chi ha partecipato, ogni momento, ogni condivisione, ogni esperienza ci avvicina di più alla consapevolezza che il mestiere di genitore (come ogni altro) si impara giorno per giorno e facendo tesoro degli errori e delle gioie che esso ci regala.
Il mio personale consiglio è di non perdere l'occasione di partecipare agli incontri del progetto Li.Fe. (Liberamente Felice), non vi deluderanno !!!

www.alessandrobenetti.com/li-fe

Voi che cosa ne pensate ???
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IL GENITORE FURIOSO

8/12/2017

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Cosa vi manda veramente in bestia, che cosa dei comportamenti dei vostri figli non riuscite proprio a sopportare ?
Sembrerebbe che, per una qualche percezione extrasensoriale, vostro figlio (o figlia) centrino sempre il punto che più fa male, con una mira infallibile, giorno dopo giorno ?

Benvenuti nello splendido mondo dei genitori.

Nei (pochi per ora) anni nei quali mi sono dovuto confrontare con questa realtà ho sviluppato una teoria, come per gli esseri "elementari" i nostri figli sono in grado di percepire l'attivazione della nostra amigdala.
Quindi come fa un predatore, sentito "l'odore della paura" attaccano senza pietà.
Non voglio dire che siano spietati, per carità, ma comunque sanno toccare le corde giuste per mandarci in risonanza, a noi rimane solo la scelta se liberare la belva (scatenata appunto dalla paura) o reagire come bipedi evoluti.
Lo ammetto, il più delle volte la belva fa capolino, ed in quei momenti nascono le punizioni più severe e le litigate più furibonde.

Non mi è mai piaciuto litigare, lo trovo uno sforzo inutile e (nella quasi totalità dei casi) estremamente controproducente, da arrabbiati non si ragiona, non si riescono ad esprimere i concetti che ci portano in disaccordo con chi ci ha mandato fuori dalla grazia divina…
A volte l'unica risposta che ti balena sulle labbra è: "ma allora fai il cazzo che vuoi e vaffanculo" e le risposte giuste ti arrivano solo un'oretta dopo ragionandoci su con calma.

Ok, non decisamente il metodo Montessori, ma come ho detto certe situazioni tirano fuori il peggio di noi, a me è sempre bastato respirare profondamente per due / tre secondi per schiarirmi la mente e ragionare.
Non ho mai litigato con la mia metà migliore (mia moglie) figuriamoci se mi faccio mettere sotto da un nanetto…
…fosse sempre facile !!!

E per voi ?
Cosa proprio non riuscite  a tollerare e che vi "manda ai pazzi" ???
​Attendo con curiosità i vostri commenti
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MAMME SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI

6/12/2017

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Avete mai sentito parlare de "Il Signor Distruggere" ?
È lo pseudonimo online di Vincenzo Maisto, amministratore di un blog di grande successo (specie in questi ultimi due/tre anni).
Se lo volete visitare l'indirizzo è questo: http://www.ilsignordistruggere.com/
Il meccanismo è abbastanza semplice, vengono pubblicate delle affermazioni già di per sé piuttosto ridicole, pescate negli svariati gruppi a tema su Facebook, e le si dà in pasto ai follower del sito (tra i quali mi annovero anche io).
Pur nella sua totale semplicità è una formula di assoluto successo, voglio dire… chi di noi non ha mai riso a crepapelle dell'ignoranza altrui su argomenti vari.
Certo, le chicche trovate dal sig. Maisto hanno dell'incredibile, tanto da pensare che siano dei fake (per usare un termine molto in voga in questo periodo) creati ad arte.
Purtroppo pare proprio che siano richieste vere.

Per non dilungarmi troppo vi faccio qualche esempio, tratto direttamente dal blog di Vincenzo:
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Non credo che servano tanti commenti sul post stesso, ma vale la pena di soffermarsi sui commenti pubblicati…

Vi regalo solo un'altra chicca, sempre tratta dal blog del signor Distruggere
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Questo è tratto dalla pagina delle "Mamme Vegane contro l'invidia", vi consiglio di andare a vedere la pagina di Vincenzo e godervi la saga completa, una vera chicca
http://www.ilsignordistruggere.com/index.php/saghe-manipolazioni/mamme-vegane-contro-invidia/
Ora a voi, cosa ne pensate delle "mamme invasate" ???
Lo dico da marito e padre, mi sento offeso dal fatto che nessuna di queste signore consideri minimamente il proprio compagno/marito, se non per citarlo in caso di beceri comportamenti sessuali o presunti tradimenti ?
Possibile davvero che si parli di parità tra uomini e donne ma SOLO se non tocca l'universo femminile (materno) ???
Ovviamente non vale per tutte le mamme, ci mancherebbe altro, ma da padre e marito mi sono sentito lievemente offeso dalla poca considerazione del lato maschile dell'universo…

A voi i commenti…
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IL FIDANZATINO

29/11/2017

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Chi di voi non ci è passato ?
Chi non ha provato quell'odio profondo, sordido eppure così cristallino nei confronti del fidanzatino della sua BAMBINA ?
Inutile dire che ogni nano che passi anche solo nelle vicinanze di mia figlia diventa automaticamente il nemico (ed a poco vale sapere che potrebbe essere un bravo ragazzo).
Sono conscio che il tempo passa, sono altresì a conoscenza del fatto che la mia bambina cresce… ma resta il fatto che sono pur sempre un esemplare maschio e come tale mi ricordo bene cosa passa per la testa di un esemplare maschio in età adolescenziale.

Siamo a tutti gli effetti dei bipedi evoluti (almeno in taluni casi) o come diceva Desmond Morris delle "scimmie nude" e come tali legati agli istinti più bassi, è quindi così strano che io sia terrorizzato al fatto che la mia bambina diventi grande ???
So di attirarmi l'ira funesta sua e di altre sue amiche (che la sfotteranno a morte) pubblicando questo articolo, ma mi preme sapere di non essere solo…
Quindi, papà all'ascolto, ho bisogno del vostro sostegno e, se possibile, evitate commenti del tipo "sono cazzi tuoi"… che sono nella cacca fino al collo già lo so' !!!

​A voi i commenti…
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I vostri figli non sono figli vostri...

6/11/2017

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Questa è una poesia di Kahlil Gibran, in effetti molto vecchia (credo risalga più o meno agli anni 20) ma mi ha sempre toccato nel profondo.

I vostri figli non sono figli vostri...
sono i figli e le figlie della forza stessa della Vita.
Nascono per mezzo di voi, ma non da voi.
Dimorano con voi, tuttavia non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore, ma non le vostre idee.
Potete dare una casa al loro corpo, ma non alla loro anima, perché la loro anima abita la casa dell'avvenire che voi non potete visitare nemmeno nei vostri sogni.
Potete sforzarvi di tenere il loro passo, ma non pretendere di renderli simili a voi, perché la vita non torna indietro, né può fermarsi a ieri.
Voi siete l'arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti.
L'Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell'infinito e vi tiene tesi con tutto il suo vigore affinché le sue frecce possano andare veloci e lontane.
Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell'Arciere, poiché egli ama in egual misura e le frecce che volano e l'arco che rimane saldo.

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La prima volta che l'ho letta mi sono fermato alla prima riga, ed ho pensato:
"quindi se non sono figli nostri, non sono nostri neppure i loro problemi".
Considerazione alquanto egoistica, ma quando ci si ritrova ad affrontare i dilemmi del nuovo genitore ci si ritrova un po' spaesati.
Poi però mi sono dedicato ad una lettura più attenta, e quello che scrive il poeta è vero, noi possiamo indicare la via, possiamo anche colorarla di un vivido giallo (in modo che si veda di più e meglio) ma non sta a noi percorrerla.
Noi siamo la bussola (o meglio il sestante) che traccia la rotta, ma che considera le tempeste che gli si parano davanti come poca cosa, in fondo ne abbiamo viste di peggiori...
Ci dimentichiamo troppo spesso che ogni cosa è relativa, ogni problema che si affronta pare insormontabile a 13 anni, ma perché si guarda con gli occhi di un tredicenne.
E voi, che cosa ne pensate ???
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Generazione di fenomeni

14/9/2017

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C’è una citazione attribuita ad Albert Einstein (ma non è sua di sicuro) che mi ha sempre fatto riflettere: “Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti”
Ora, che sia o meno di Einstein, è una realtà che oggi è possibile riscontrare entrando in un qualsiasi locale, sia esso un pub, una discoteca, ecc..
Qualche mese fa, non ricordo di preciso il periodo, mia figlia maggiore invitò a casa sua delle sue compagne di classe, fin qui tutto assolutamente nella norma.
Passando davanti alla sua camera (le porte delle camere sono SEMPRE aperte) ho visto che erano sedute sul letto una di fronte all'altra, in una specie di cerchio, solo che non stavano giocando o raccontandosi chissà che cosa, ma stavano smanettando ognuna sul suo cellulare.
Siccome non mi muore nulla in gola, ho detto loro: “ma non è che vi state scrivendo tra di voi, vero ???”
La risposta mi ha atterrito, hanno sollevato gli occhi al cielo dicendo “certo, perché ???”
Forse sono io ad essere sbagliato, o semplicemente vecchio, ma mi chiedo io il perché…
Cioè, hai la persona di fronte, puoi esprimere la tua opinione (dubbi, incertezze, perplessità e chi più ne ha più ne metta) perché utilizzare il telefono e non dirlo a voce ???
Non voglio fare la figura del retrogrado, sia chiaro che io ADORO la tecnologia, mi piace, mi diverte smontare (e rimontare quando mi riesce) e ne ho fatto un lavoro, ma mi piace da pazzi spegnere il telefono e godermi la compagnia della famiglia e degli amici.
Ho visto dal vivo le audizioni di X-Factor a Torino, c’era una personaggio veramente fenomenale, lo scaldapubblico (lucarossitantaroba) in pratica un ragazzo che per 4-5 ore riempiva i buchi coinvolgendo il pubblico presente nel palazzetto per non farlo annoiare o addormentare.
Ha proposto un gioco, prendendo una ragazza ed un ragazzo a caso in mezzo alla folla e mettendoli uno di fronte all'altra, il gioco consisteva nel fatto che il ragazzo avrebbe dovuto tentare di conquistarla e (se la ragazza avesse gradito) si sarebbero scambiati un bacio.
Tralasciamo le scene completamente mute, l’unico impavido che ha trovato modo di esprimere i suoi sentimenti sfruttando le corde vocali è riuscito a mettere insieme questo capolavoro:
“vorrei portarti nella take me house” (anche se la pronuncia era più "teic mi auz").
Che dire, il re del rimorchio !!!
Stiamo veramente crescendo una generazione di idioti, che invece che guardarsi negli occhi vive di “post” e “like” ?
Qualcuno di incapace anche solo di una frase semplice del tipo “sei bella come un vasetto di Nutella pieno” ???
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Scuola e vacanze (compiti delle vacanze)

8/9/2017

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Ho pensato molto a come esprimere il mio disappunto per i compiti delle vacanze.
Da piccolo, quando ero io a doverli fare mi pesavano un bel po', da grande (oddio grande) quando mi devo trasformare in aguzzino e verificare se i compiti siano o meno stati svolti, mi piacciono ancora meno.
Posso capire il significato di far svolgere dei compiti durante il periodo estivo, in fondo tre mesi di vacanza sono molti e c'è il concreto rischio che i concetti appresi nell'anno scolastico appena trascorso volino via come le nuvole temporalesche.
Comprendo un po' meno la mole di compiti che vengono assegnati, sembrerebbe quasi una gara tra professori a chi carica di più i propri studenti.
Non voglio giustificare chi non li fa, non è il modo corretto di protestare, ma onestamente mi sembrano troppi. 
Non posso però neppure esprimere il mio dubbio alle bambine, non credo sarebbe giusto sminuire o criticare la figura dei docenti davanti a loro.
Ma secondo voi è veramente necessario tutto questo o si possono trovare delle strade alternative ???

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Figlia "di mezzo"

4/9/2017

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La vita dei "figli di mezzo", cioè quelli tra i maggiori ed i minori, può essere piuttosto problematica.
I figli maggiori sono, in genere, quelli che affrontano i problemi genitori-figli, quelli a cui è demandato il compito di sondare la parete dei vincoli e/o proibizioni familiari.
I più più piccoli (specie nel mio caso) sono quelli che necessitano di maggiore impegno e che calamitano la nostra attenzione.
Resta il destino dei "figli di mezzo", nel nostro caso è una stupenda bambina di 10 anni.
Il fato è stato benevolo con noi, la nostra piccola meraviglia è tutto quello che un genitore spera che un figlio sia.
Non chiede nulla, va bene a scuola, è educata ed allegra e aiuta nei lavori di casa.
Nonostante (o a causa) di questa fortuna sfacciata, ho spesso la sensazione di non dedicarle il tempo che meriterebbe, insomma la piccina si trova tra i problemi di un'adolescente e quelli di un piccolo con la metà dei suoi anni.
Certo, quando me ne rendo conto cerco di colmare le lacune, di dedicarle tempo ed attenzione, ma il tran tran giornaliero riporta inevitabilmente la situazione allo stallo iniziale.
Insomma, qual è la formula magica, qual è la soluzione a questo annoso problema ?
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    Alecs

    Sono genitore da poco, ma il mondo che ci circonda corre a velocità doppia o tripla rispetto alla mia fanciullezza.
    Mi solletica l'idea di condividere le mie esperienze di vita e di commentarle con altri "genitori imperfetti".

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